Biografia

 Francesco De Luca e Alessandro Forti sono due musicisti e compositori italiani.

Hanno iniziato a lavorare insieme nei primi anni ‘90, scrivendo musica prima per il teatro, poi per il cinema e per la televisione.

Tra i  loro lavori si ricorda in particolare la musica composta per il film Dieci Inverni, regia di Valerio Mieli,  la musica composta per la fiction Rai  Il Paradiso delle Signore, regia di Monica Vullo,  e la musica composta per la fiction Rai Nero a Metà (aka Carlo & Malik),regia di Marco Pontecorvo.

 

Francesco De Luca e Alessandro Forti are two film music composers based in Rome, Italy. 

They formed in 1993 and since then have been scoring initially for theatre, later on for cinema and television, covering many different genres. 

Among their works we remember in particular the music composed for the film Dieci Inverni, directed by Valerio Mieli, the music composed for the Rai Il Paradiso delle Signore fiction, directed by Monica Vullo, and the music composed for the Rai Nero a Metà fiction. (aka Carlo & Malik), directed by Marco Pontecorvo.

Francesco de Luca
Sono nato a Roma, dove ho iniziato i miei studi musicali con il Maestro Giansereno Raimondo, che mi ha insegnato le prime nozioni di armonia e chitarra classica.
A vent'anni sono partito per Los Angeles dove ho studiato chitarra elettrica presso il Musicians Institute (GIT) e nel 1988  ho conseguito il diploma con il massimo dei voti e lode. Tra i miei insegnanti,  i Maestri Allen Hinds e Jamie Findlay. Allo studio della chitarra si è presto affiancato un profondo interesse verso la composizione (che ho studiato da autodidatta), orientata in particolar modo verso la musica da film.
Rientrato in Italia sono iniziate le mie prime esperienze lavorative ed è stato proprio in una di quelle occasioni che ho conosciuto Alessandro,  è nato così un sodalizio artistico ormai di lunga data.
Negli stessi anni  mi sono iscritto all'Università "La Sapienza" di Roma e nel 1995 mi sono  laureato in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea  con una tesi sulla poesia di Giorgio Caproni, Vittorio Sereni e Attilio Bertolucci.
Sempre a Roma, in età adulta, ho seguito un corso di strumentazione tenuto dal Maestro Alessandro Cusatelli e con il Maestro Alessandro Gwis ho appreso le impostazioni di base sul pianoforte.

Fin da piccolo sono  sempre stato un grande appassionato di cinema ed ho presto scoperto di essere particolarmente colpito dalla magia che si viene a creare quando si unisce la musica alle immagini.  Mi ha sempre affascinato  il fatto che la colonna sonora del film possa contribuire in maniera così determinante  all'andamento emotivo del racconto.

Alessandro Forti
Ho studiato pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, diplomandomi sotto la guida della Prof.ssa Maria Elisa Tozzi, ma comporre musica è sempre stato il mio vero interesse.  Ho quindi intrapreso lo studio della composizione con il Maestro Alessandro Cusatelli, con il quale ho conseguito anche il diploma di Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Presto ho sentito la necessità di avere più padronanza dei colori orchestrali quindi ho seguito il corso di strumentazione tenuto dal M* Vieri Tosatti per poi studiare orchestrazione con il M* Cusatelli. Non sono un direttore d'orchestra, però quando Leonard Bernstein tenne un seminario presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, non me lo feci sfuggire.
Anche se non avevo in programma di scrivere colonne sonore quando ho iniziato gli studi, ripensandoci oggi, è stato proprio un film ad accendere la mia passione per la musica: "20.000 leghe sotto i mari" il capolavoro di Walt Disney con la famosa scena in cui il capitano Nemo esegue la Toccata e fuga in Re minore di Bach all'organo del Nautilus. L'ho visto per la prima volta (avrò avuto 6 o 7 anni) ed è stata una folgorazione: da quel momento una insaziabile sete di musica mi ha portato da Bach fino a Stravinsky e oltre. 
Quando all’orchestra tradizionale si è affiancata l’elettronica, le possibilità espressive si sono moltiplicate e questo è uno dei motivi per cui considero la colonna sonora come il territorio “libero” della musica, dove il fine ultimo è condurre il pubblico attraverso il tessuto emotivo del film, suggerendo, esplicitando o contrastando gli stati d’animo dei personaggi. 
Come i grandi compositori di colonne sonore ci hanno insegnato e ci insegnano tuttora, non ci sono regole prestabilite, ognuno trova la sua strada, l’importante è il risultato finale.
Ed è quello che Francesco ed io tentiamo di fare ogni giorno.